Pace Fiscale 2019
-
Pace fiscale: cos’è e come funziona il condono” delle cartelle Equitalia tutte le novità previste dal DL fiscale 2019 alla data del 05.11.18
Fonte: informazione fiscale
La pace fiscale prevede quattro diverse opzioni di chiusura dei debiti e delle cartelle:
La nuova rottamazione delle cartelle ha regole simili a quelle delle due precedenti definizioni agevolate (DL 193/2016 e DL 148/2017). Al contribuente che presenterà domanda verrà concessa la possibilità di pagare i propri debiti al netto di sanzioni e interessi di mora.
Le rottamazione delle cartelle 2019 prevede tuttavia alcuni vantaggi per i debitori, che potranno pagare con rate fino a cinque anni e beneficeranno della riduzione dell’interessi sulla rateizzazione, pari allo 0,3% a fronte dell’ordinario 4,5%.
Ammessi alla rottamazione ter prevista dalla pace fiscale saranno i debiti risultanti da cartelle affidate agli agenti della riscossione (Equitalia, ora Agenzia delle Entrate Riscossione) tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017.
I vantaggi della rottamazione delle cartelle 2019 potranno essere estesi anche ai debitori che hanno aderito alla precedente definizione agevolata e che entro il 7 dicembre 2018 effettueranno il pagamento delle rate scadute a luglio, settembre e ottobre 2018.
In tal modo sarà possibile beneficiare del differimento automatico delle somme restanti e sarà possibile effettuare i successivi versamenti in dieci rate consecutive di pari importo spalmate in cinque anni e con interessi pari allo 0,3% a partire dal 1° agosto 2019.
La scadenza per fare domanda è fissata al 30 aprile 2019.
I lettori interessati possono consultare la guida completa alla rottamazione ter delle cartelle 2019.
Come funziona la definizione agevolata delle liti tributarie
Accanto alla rottamazione delle cartelle, la pace fiscale prevede la possibilità di chiusura delle liti pendenti aventi come controparte l’Agenzia delle Entrate.
La definizione agevolata riguarderà le liti fiscali in cui il ricorso di primo grado è stato notificato alla controparte entro il 30 settembre 2018 e per le quali, alla data di presentazione della domanda di pace fiscale, il processo non si sia ancora concluso con pronuncia definitiva.
In base alle ultime novità sulla pace fiscale, la definizione agevolata delle liti tributarie prevede che il contribuente chiamato in causa paghi l’importo contestato, con uno sconto di metà o di un terzo del debito nel caso di soccombenza dell’Agenzia delle Entrate in primo e secondo grado di giudizio.
La pace fiscale per le liti tributarie sarà ancor più vantaggiosa nel caso in cui nelle Commissioni Tributarie di primo e di secondo grado a perdere sia stata l’Agenzia delle Entrate.
In tal caso, le controversie potranno essere definite con il pagamento dell’importo ridotto:
- della metà del valore in caso di soccombenza nella pronuncia di primo grado;
- di un quinto del valore in caso di soccombenza nella pronuncia di secondo grado.
Per le controversie aventi ad oggetto esclusivamente sanzioni non collegate al tributo e interessi di mora si dovrà pagare il 15% del valore della controversia nel caso in cui nell’ultima o unica pronuncia delle Commissioni sul merito o sull’ammissibilità all’atto introduttivo del giudizio a soccombere sia l’Agenzia delle Entrate. Negli altri casi, l’importo dovuto sarà invece pari al 40%.
Stralcio totale cartelle fino a 1.000 euro. Condono automatico al 31 dicembre 2018
Se le prime due misure sono ascrivibili nel capitolo delle rottamazioni, si inizia a parlare di condono partendo dallo stralcio totale dei debiti fino a 1.000 euro, vera novità della pace fiscale prevista dal decreto collegato alla Legge di Bilancio.
Annullamento automatico e totale quindi delle cartelle di importo minore nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010 e a beneficiarne saranno i contribuenti con cartelle relative a tributi locali non pagati, come IMU, TASI e TARI o relative a multe per violazione del codice della strada.
Secondo quanto dichiarato dal premier Conte durante la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri, questa operazione era inevitabile perché il recupero di queste somme sarebbe stato comunque più costoso rispetto al recupero potenziale delle somme oggetto di contenzioso.
- dichiarazione integrativa al 20% fino a 100.000 euro.
- Dichiarazione integrativa al 20% fino a 100.000 euro di reddito omesso
Più vicina al progetto iniziale è la pace fiscale con flat tax integrativa al 20%, introdotta in extremis in sede di approvazione definitiva del DL fiscale 2019 dopo un lungo braccio di ferro tra Lega e M5S.
La possibilità di presentare la dichiarazione integrativa speciale riguarderà solo chi ha presentato la dichiarazione dei redditi fino al 31 dicembre 2017.
Si potrà far emergere circa un terzo in più delle somme dichiarate l’anno precedente, entro il limite di 100.000 euro. Sulla maggiore base imponibile dichiarata verrà applicata una flat tax del 20 per cento.
Si consideri, a titolo di esempio, un contribuente che avrebbe dovuto pagare su quel maggiore imponibile un’aliquota del 43%, ecco: questo contribuente in questo modo avrà ottenuto uno sconto (condono) di più del 50%. Non si potranno far emergere le somme detenute all’estero e non dichiarate.